FORMEZ
Scheda organizzazioneCodice meccanografico: 9876543210
Preside: Mark docente Sacco
Sito web: -
Codice meccanografico: 9876543210
Preside: Mark docente Sacco
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Percorso didattico che intende proporre alcune “suggestioni” per lo studio e l’approfondimento della storia delle attività produttive in Lombardia: si delineano possibili percorsi di ricerca e si suggeriscono materiali attinenti questo specifico ambito allo scopo di fornire prime indicazioni per potersi addentrare all’interno del ricchissimo patrimonio culturale documentato dalla Biblioteca Digitale Lombarda e l'Archivio di Etnografia e Storia Sociale.
Le banche dati della Biblioteca digitale lombarda (BDL) e dell’Archivio di Etnografia e Storia sociale (AESS) offrono molti e diversi materiali riguardanti il patrimonio industriale e del lavoro che ha caratterizzato l’identità territoriale regionale; si tratta di risorse e strumenti che coprono in prevalenza un periodo cronologico che va dalla metà dell’Ottocento agli anni recenti (grazie alla documentazione afferente anche il Registro delle Eredità Immateriali Lombarde di AESS) e altamente diversificate quanto a tipologia e a tematiche affrontate (alle risorse fotografiche, audio e video di AESS si affiancano le monografie, i periodici a stampa, la grafica e i documenti di inventario per alcuni specifici settori di BDL).
Si propongono i singoli argomenti come spunto metodologico per approfondimenti autonomi nelle collezioni: quello delle esposizioni nazionali e internazionali che dànno conto dei primati raggiunti nel campo delle produzioni e del design; quello delle statistiche che possono fornire informazioni circostanziate per determinati settori produttivi in ambito locale; si suggerisce la consultazione di alcune tra le tante testate storiche di periodici specializzati in materia economica; dei focus su alcuni esempi specifici di attività produttive; infine viene dedicata attenzione al tema dell'assistenza ai lavoratori e alle condizioni di lavoro.
Un consistente numero di materiali digitalizzati nelle collezioni della Biblioteca Digitale Lombarda permette di ricostruire la storia delle esposizioni internazionali e nazionali e di mostre di prodotti industriali, artigianali della seconda metà del XIX secolo e nel corso del XIX secolo. Si tratta di documentazione assai utile per la storia della nostra industria, dei commerci ed in generale per lo studio del progresso tecnico-scientifico nazionale.
Il tema scelto per la seconda Esposizione nazionale dall’unità d’Italia fu “costruzione ed arti usuali”; convennero circa 1000 espositori provenienti soprattutto dall’area Lombarda. Nello stesso 1871 si tenne anche l’Esposizione di Torino che dovette essere anticipata di un anno perché, celebrando l’apertura del traforo del Frejus, dovette coincidere con l’anticipata fine dei lavori del tunnel. L'esposizione era suddivisa in otto classi merceologiche: dai materiali edili alle decorazioni, dai tessuti alla tipografia, dalla lavorazioni dei metalli alla ceramica.
L’Esposizione di Milano del 1881 fu la prima a potersi dire veramente di portata nazionale; coinvolse oltre 7000 espositori di cui oltre 300 dalla Sicilia e consacrò Milano quale capitale dell’industria italiana.
Nella primavera del 1906 si apriva la grande Esposizione internazionale di Milano, per celebrare il traforo del Sempione che, a mezzo secolo dall’Unità d’Italia, congiungeva il nostro paese all’Europa. L’Esposizione si sviluppò su una superficie di circa un milione di metri quadri e se inizialmente era stata dedicata al solo tema dei mezzi di trasporto e comunicazione che favoriscono gli scambi tra i popoli, finì per rappresentare una dimostrazione dei più alti livelli raggiunti dall’industria ed ingegneria dello stato italiano.
L’editore Treves, di Milano, dedicò una rassegna in uscite settimanale alla descrizione dei lavori preparatori, all’allestimento e alla riuscita dell’Esposizione facendo un grandissimo ricorso alla fotografia, ormai perfezionata nei processi meccanici come mezzo di documentazione e illustrazione della carta stampata. “Si tratta di una vera e propria rivoluzione che, nell’emancipare la produzione delle illustrazioni destinate alla carta stampata dal monopolio di disegnatori e incisori, permette la realizzazione di repertori iconografici sempre più corposi ed esaustivi. A proposito di queste illustrazioni, affermatesi in campo editoriale soprattutto dall’ultimo quarto del XIX secolo, Paola Pallottino ha parlato di “fotografia illustrativa” (Magistrelli, G. “L’Esposizione Internazionale Del Sempione Del 1906: Fotografia, Pubblicistica Illustrata E Propaganda Della Modernità”. Rivista Di Studi Di Fotografia. Journal of Studies in Photography, Vol. 1, no. 2, Feb. 2016, pp. 32-49)
Un argomento ben rappresentato da diverse collezioni riguarda l’arte industriale (che comprende oreficeria, vetreria, mobilio, tessuti, armi…); si segnalano alcuni documenti di diversa provenienza e datazione con un focus in particolare sulla storia della Triennale di Milano.
“Nell’Ottocento, dopo l’Unità d’Italia, l’Associazione Industriale Italiana promuove a Milano l’apertura di un museo di Arte Industriale al fine di riunire e conservare i manufatti di pregio del passato per stimolare una produzione artigianale raffinata e di buon gusto. Precede l’istituzione del Museo un’esposizione storica di arte industriale, che viene inaugurata nel 1874 nel Salone dei Giardini Pubblici di Porta Venezia. In quell'occasione sono esposte opere prestate dai principali collezionisti dell’epoca. Nel 1877 l'edificio dove si era tenuta l'esposizione è ceduto al Comune di Milano, insieme al patrimonio dell'Associazione, che comprende anche una biblioteca specialistica. Nasce l’anno dopo il Museo Artistico Municipale” (dal sito del Museo delle arti decorative del Castello Sforzesco; https://artidecorative.milanocastello.it/it/content/storia).
Con la IV esposizione, allestita nella Villa Reale di Monza sotto la direzione di Alberto Alpago-Novello, Gio Ponti e Mario Sironi, la manifestazione divenne a cadenza triennale; a partire dal 1923 lo svolgimento di questa Esposizione che coniugava arte, industria e società era infatti biennale. La famiglia Bernocchi nel 1930 elargì una generosa donazione al Comune di Milano per la costruzione di un palazzo che sarebbe stato destinato, a partire dalla successiva Esposizione del 1933, ad ospitare l’Esposizione Triennale Internazionale delle Arti Decorative e Industriali Moderne e dell’Architettura Moderna.
La famiglia Bernocchi nel 1930 elargì una generosa donazione al Comune di Milano per la costruzione di un palazzo che sarebbe stato destinato, a partire dalla successiva Esposizione del 1933, ad ospitare l’Esposizione Triennale Internazionale delle Arti Decorative e Industriali Moderne e dell’Architettura Moderna trasferendo la manifestazione stabilmente da Monza a Milano
“Passata alla storia come “la Triennale durata un giorno”, l’edizione del 1968 fu occupata il giorno stesso dell’inaugurazione. A causa dei danni subiti dagli allestimenti, la riapertura al pubblico e alla stampa è consentita solo dopo una parziale ricostruzione. Dedicata al tema del grande numero, la XIV Triennale riflette sulle problematiche legate all'industrializzazione e ai cambiamenti causati dall'incremento quantitativo” (dalla sezione dedicata all’archivio della storia della Triennale di Milano sul sito: https://triennale.org/archivi-triennale/14)
La documentazione fotografica conservata nell’Archivio digitale AESS permette di mettere a fuoco, attraverso le immagini del fotografo Arno Hammacher, alcuni emblematici momenti della XLII Fiera di Milano (1964). La scheda dell’autore si può consultare presso la seguente pagina:
Tra le collezioni della Biblioteca Digitale Lombarda si possono trovare diversi opuscoli o tomi più corposi dedicati all’enumerazione di dati statistici che possono riguardare i più diversi aspetti della vita cittadina (le diocesi, gli uffici amministrativi, registrazioni anagrafiche…) e che possono rivelare però una loro utilità anche nello studio della storia economica di quei centri.
La Guida contiene storia, statistiche e bilanci di istituti, amministrazioni e enti benefici della provincia di Milano, informazioni sanitarie, e fornisce un elenco di liberi professionisti della provincia.
La Camera di commercio ed arti forniva in questo volume un quadro analitico della situazione economica del circondario di Varese; viene dettagliata la produzione agricola e dell’allevamento e l’indotto delle miniere; quella dell’industria tessile, di quella ceramica, dei mobilifici e delle cartiere… una sezione è poi dedicata al commercio e al settore terziario.
Nel volume viene descritto lo sviluppo economico italiano nel biennio sottolineando il ruolo della politica autarchica in questo progresso.
Le collezioni BDL e AESS offrono notevoli spunti e suggestioni per quanto riguarda lo studio dello sviluppo dell’industria e delle attività produttive e delle condizioni dei lavoratori ed operai in area lombarda
Si tratta di una monografia dedicata dalla Società Umanitaria di Milano all’attività di produzione del mobile artistico della Brianza: di questa viene descritta brevemente la storia, per poi soffermarsi sulla qualità e varietà dei prodotti e sul commercio e le esportazioni e infine è presente un approfondimento sulle condizioni dei lavoratori e l’esistenza di cooperative di produzione.
Montemartini condusse un’inchiesta approfondita sullo stato dell’industria della calzatura a Milano e i dati da lui riportati ci offrono un quadro dettagliato di questa attività: oltre il 75% degli addetti del settore erano occupati in piccoli laboratori di massimo 3 dipendenti; a Milano erano presenti 5 industrie e 3 tomaifici, ma in realtà il grosso della produzione veniva effettuato nei centri urbani a nord-est del capoluogo, protagonisti della “prima onda” dell’industrializzazione italiana: serviti dalla linea ferroviaria e con un livello di assistenza e servizi per i lavoratori molto più alto che nel resto d’Italia (su questo cfr. l’interessante contributo Industrie e territori. La produzione di calzature in Italia (1890-1970) di Patrizia Sabbatucci Severini in Lo sviluppo locale. Storia, economia e sociologia / a cura di Marco Moroni . - Bologna : Il mulino, 2007, pp. 95 e ss. Consultabile sul sito: https://u-pad.unimc.it/retrieve/handle/11393/42233/1017/DistrettiItalia.pdf)
La storia della Valle Trompia è stata legata per secoli alle caratteristiche geologiche del suo territorio; il forte sviluppo, nel corso dell’Ottocento, di forme produttive connesse all’estrazione e lavorazione del ferro, ha definito nel tempo il profilo storico-etnografico della Valle. Nel 2009 è stato istituito l'Ecomuseo di Valle Trompia La Montagna e l'Industria, riconosciuto dalla Regione Lombardia nel 2011. " La Via del Ferro e delle Miniere è anche la denominazione di un itinerario offerto dal Sistema Museale di Valle Trompia alle scuole, ai gruppi ed ai singoli visitatori. Attraverso visite guidate e laboratori didattici è possibile scoprire l’antica filiera produttiva legata all’estrazione del ferro: il Borgo del Maglio di Ome, il Museo i Magli di Sarezzo, il Museo delle Armi e della Tradizione Armiera di Gardone Val Trompia, il Museo Il Forno di Tavernole, il reticolo delle gallerie della Miniera Marzoli di Pezzaze e della Miniera S. Aloisio di Collio, le grandi strutture estrattive e le innumerevoli bocche di miniera che restano nell’alta Valle, rappresentano le tappe principali di un itinerario che è parte integrante della rete degli itinerari e dei musei del lavoro bresciani" (http://www.ecomuseovalletrompia.it/mappa-di-comunita/la-via-del-ferro).
Si suggerisce l'attenta consultazione anche dei ricchi materiali offerti dall'Archivio AESS, tra questi anche il Fondo Agenzia Parco Minerario Alta Valle Trompia.
L’attenta indicizzazione del patrimonio di AESS permette di svolgere le ricerche guidati dai TAG; segnaliamo, tra i più attinenti: Fabbrica / opificio (con 1242 documenti collegati), Lavoro operaio (1131 documenti), Fabbrica (128), Condizione operaia (123), Operaio (112), Lavorazione dei metalli (70), Mondo operaio (65), Fonditura dei metalli (29).
Anche attraverso la ricerca libera si possono raggiungere immagini di reportage industriali (sulle ditte: Innocenzi, Venini, Dallapé, FAPI, Bassetti, Olcese, Italsider, Pellizzari, Solari, Pirelli…). O di archeologia industriale.
Non mancano poi reportage e ricerche che offrono interessantissimi documenti per l'approfondimento di questi temi: Siti minerari in Val di Scalve; Maglio di Clanezzo; Artigiani milanesi; Aspetti del lavoro in Lombardia; Cave di marmo di Botticino; Cestai e cesti in Lombardia; I Pezzotti di Arigna; ... e moltissime altre, oltre naturalmente l'importante Fondo "Luoghi della Tradizione e del Lavoro" costituito da cinque indagini etnografiche sul mondo del lavoro lombardo. Le ricerche sul campo riguardano cinque diversi temi ai quali corrispondono altrettanti ambiti territoriali: "Il Grande Fiume", in provincia di Cremona e Mantova; "La Cultura del Lago" a Monte Isola, in provincia di Brescia; "La Via dei Metalli" in Val di Scalve, in provincia di Bergamo; "Miniere e Fucine" a Bienno, in provincia Brescia; "Suoni della Tradizione" a Stradella, in provincia di Pavia.
Tra i fotografi che maggiormente si sono dedicati alla foto industriale si possono segnalare Maurizio Buscarino, nato a Bergamo nel 1944 divenuto celebre per le sue fotografie di scena ma anche per i suoi scatti che ritraggono paesaggi antropici del territorio lombardo, feste, rituali, mestieri, zone industriali, e l’olandese Arno Hammacher, trasferitosi a Milano nel 1857 dove ha trovato un ambiente assolutamente congeniale al suo talento che coniuga fotografia, progettazione grafica e design; riceve importanti commesse da aziende impegnate sul fronte della comunicazione e ha accesso agli ambienti della produzione industriale (Stabilimento Innocenti, Solari Orologi, Stabilimento Moquette Due Palme, marchio della Società Italiana del Linoleum…)
Maurizio Buscarino: https://aess.regione.lombardia.it/ricerca/ricerca_src/scheda_aut.php?idk_id=AUT-DIE00-0000000021&sigla=aess_view
Arno Hammacher: https://aess.regione.lombardia.it/ricerca/ricerca_src/scheda_aut.php?idk_id=AUF-LOM60-0000008&sigla=aess_view
Si citano a solo titolo di esempio alcuni reportage e ricerche:
Può rivelarsi molto interessante anche la consultazione dell’Inventario del Patrimonio immateriale delle Regioni Alpine, che può mostrare attraverso risorse multimediali, notizie storiche e attuali su tradizioni culturali locali, trasmissione di saperi e “saper fare” e sulla loro valorizzazione; possono riguardare questo ambito, più spiccatamente legato all’economia e alla tecnica, alcune ricerche relative alla categoria dei saperi tecnici e artigianali. A titolo di esempio, si citano:
LAVORAZIONE DI SUPPELLETTILI IN PIETRA OLLARE A PIURO
CAVATORI DI PIETRA A ISOLA DI MADESIMO E SPLUGHETTA
LIUTERIA DI CREMONA
STÜA IN VAL SAN GIACOMO
L’Inventario del Patrimonio immateriale delle Regioni Alpine può offrire anche degli spunti relativi a tradizioni di antiche origini che si allacciano alle attività produttive ed economiche locali. Ne è un esempio l’arte dei campanari del bergamasco cui viene dedicata un’approfondita ricerca in questa sezione del Registro delle Eredità Immateriali Lombarde.
Attraverso le collezioni della Biblioteca Digitale Lombarda e dell’Archivio di Etnografia e storia sociale è possibile svolgere approfondite ricerche di storia economica a livello locale.
Per puro scopo esemplificativo si possono segnalare alcuni documenti relativi alla provincia di Brescia conservate nella Raccolta di storia locale dalle biblioteche della Rete bibliotecaria bresciana. Nelle collezioni di AESS è possibile filtrare la ricerca sulla base del luogo in cui sono state effettuate le indagini dei ricercatori e così, relativamente alle attività produttive di Brescia, emerge molto materiale relativo alle miniere, agli opifici e alla lavorazione dei metalli che caratterizzano la Val Trompia ad opera soprattutto del fotografo Francesco Camplani.
Scheda del fotografo Francesco Camplani: https://aess.regione.lombardia.it/ricerca/ricerca_src/scheda_aut.php?idk_id=AUT-NIC00-0000052914&sigla=aess_view
Non mancano materiali relativi a mostre agricole e industriali locali che permettono di seguire il progresso di questi settori in un’area più circoscritta consentendo di sviluppare il tema economico in relazione ad un contesto storico e sociale che potrebbe essere più familiare allo studente; a titolo esemplificativo si segnalano i documenti della Collezione: Numeri unici e supplementi d'interesse locale della Biblioteca civica Uberto Pozzoli di Lecco e la possibilità di ricercare materiale fotografico in AESS relativo ad attività agricole o artigianali documentati nella provincia di Lecco. Nell’archivio digitale AESS è possibile ad esempio consultare il servizio fotografico Cesti e cestai in Lombardia del fotografo Pierluigi Navoni, eseguito prevalentemente nel comune di Colle Brianza di Lecco per la mostra Dai campi alle officine.
All’interno delle collezioni della Biblioteca Digitale Lombarda si ha la possibilità di sfogliare le versioni digitalizzate di diverse testate storiche che hanno trattato a vario titolo di economia, industria e commerci; si citano a scopo esemplificativo solo alcuni tra essi.
· Il brianteo : foglio politico, letterario, industriale; 1848 Collezione: Periodici storici della sezione di storia locale (sec. XIX – XXI) della Biblioteca civica centrale di Monza
· Arti e mestieri : giornale industriale, politico e commerciale; Bergamo 1860-1863 Collezione: Periodici della Biblioteca civica Angelo Mai di Bergamo
· L'industria giornale ebdomadario politico, agricolo, scientifico e commerciale; 1862-186 Collezione: Periodici storici locali e d'interesse locale della Biblioteca civica Uberto Pozzoli di Lecco
· L'Adda rivista di economia, industria e commercio; 1870-1876 Collezione: Periodici storici locali e d'interesse locale della Biblioteca civica Uberto Pozzoli di Lecco
· La settimana : bollettino commerciale industriale della città e provincia, Bergamo 1876-1879 Collezione: Periodici della Biblioteca civica Angelo Mai di Bergamo
· Il lavoro bergamasco : foglio settimanale di agricoltura, industria, commercio ed igiene; 1896-1906 Collezione: Periodici della Biblioteca civica Angelo Mai di Bergamo
· Industria lombarda : settimanale politico industriale; 1932-1934 Collezione: L' Alto Milanese e Gallarate nei libri e nei periodici (1830-1940) della Biblioteca civica Luigi Majno
La scuola di mistica fascista, intitolata a Sandro Italico Mussolini, fu fondata nel 1930 con l’obiettivo di offrire un completamento di studi per gli appartenenti al Gruppo universitari fascisti così da formare i futuri dirigenti del fascismo. Un fondo di oltre mille volumi appartenenti a quella scuola è oggi conservato presso la Biblioteca civica di Varese ed è stato oggetto di digitalizzazione e valorizzazione all’interno della Biblioteca digitale lombarda; questi documenti ci offrono la possibilità di approfondire la concezione economico-politica che caratterizzò quegli anni. Questo il link all'intera collezione della Scuola di Mistica fascista: https://www.bdl.servizirl.it/vufind/Record/BDL-COLLEZIONE-181
Anche per lo studio e l’approfondimento della storia economica in questo arco cronologico può rivelarsi molto interessante l’Archivio digitale di AESS. A titolo di esempio si può trovare in questa fotografia immortalato un gruppo di emigrati scalvini in Sardegna.
Fondo Ernesto Fazioli
https://www.aess.regione.lombardia.it/collezioni/fondo-ernesto-fazioli/
Nelle immagini di Ernesto Fazioli, alcuni momenti della cosiddetta “battaglia del grano” (campagna lanciata nel 1925 per promuovere l’autosufficienza produttiva di frumento) o della raccolta della lana per la patria.
Per un ulteriore approfondimento su questo tema è possibile consultare il percorso didattico sviluppato in DIGITECA La società fascista, in particolare per i nodi relativi all'ambito economico.
Affrontare una ricerca sui temi sociali del lavoro, la responsabilità dell’impresa, i sindacati e le cooperative, le condizioni dei lavoratori e dei lavoratori migranti permette di scoprire nel patrimonio digitalizzato di AESS e BDL delle collezioni e dei reportage particolarmente significativi oltre a documentazione varia che ricompone un quadro realmente integrato di immagini, spunti e conoscenze.
Le immagini conservate presso l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale sapranno trasferire nella contemporaneità i medesimi temi relative alle condizioni dei lavoratori e, purtroppo, spesso mostreranno, cambiati i flussi migratori, le medesime problematiche; o invece attraverso resoconti, video, testi musicali la banca dati di AESS potrà dare vividezza a quei medesimi argomenti attinenti agli aspetti sociali del lavoro e della produzione.
Immigrati meridionali e veneti in Brianza : Le abitazioni, l'arredamento, l'organizzazione degli spazi, i luoghi di socializzazione. Servizio realizzato da Vito Scifo nel 1983 nell'ambito della ricerca per il volume su Milano commissionato dall'Ufficio Cultura Popolare https://aess.regione.lombardia.it/ricerca/ricerca_src/scheda_ric.php?idk_id=SER-LOM60-0000013&sigla=aess_view
"Cinesi a Milano". Ricerca sulla comunità cinese della zona di Via Canonica e Via Paolo Sarpi di Armando Rotoletti nel 1992
https://aess.regione.lombardia.it/ricerca/ricerca_src/scheda_ric.php?idk_id=SER-LOM60-0000055&sigla=aess_view
Immigrati africani. Lavoratori africani immigrati in provincia di Brescia. Reportage fotografico di Marco Costa del 1997/1998
https://aess.regione.lombardia.it/ricerca/ricerca_src/scheda_ric.php?idk_id=SER-LOM60-0000100&sigla=aess_view
Su questo tema è possibile segnalare il percorso didattico sviluppato nella piattaforma DIGITECA Memoria storica: immigrazione ed emigrazione
All’interno di BDL larga parte dei materiali relativi agli aspetti sociali del lavoro è documentata dalle ricche collezioni della Società Umanitaria, ente fondato nel 1893 con lo scopo di “mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione di rilevarsi da sé medesimi, procurando loro appoggio, lavoro ed istruzione” ed impegnandosi dunque in un incessante lavoro di assistenza, e di studio e rilevazione delle condizioni di lavoro, di istruzione, alimentazione e sanitarie dei lavoratori. Di tutte queste attività è data ampia lettura nelle collezioni dell’Istituto offerte da BDL, dalle quali segnaliamo, a solo scopo esemplificativo alcuni titoli.
Mentre si rinvia alla più ampia consultazione delle collezioni della Società Umanitaria per un maggiore approfondimento: https://www.bdl.servizirl.it/vufind/Search/Results?type=AllFields&filter%5B%5D=institution_txtF%3A%22Societ%C3%A0+Umanitaria+-+Milano%22