FORMEZ
Scheda organizzazioneCodice meccanografico: 9876543210
Preside: Mark docente Sacco
Sito web: -
Codice meccanografico: 9876543210
Preside: Mark docente Sacco
Sito web: -
Percorso didattico orientato a fornire argomenti di ricerca, studio e analisi. La città di Milano è colta, moderna, vivace, ricca di bellezze e opere artistiche. Fondata intorno al 400 a.C. ha avuto nel corso dei secoli un peso sia storico che politico, nonché artistico e sociale di grande rilevanza. Questa esplorazione intende offrire suggestioni e spunti di ricerca e di studio in diversi ambiti e una prospettiva poliedrica della città.
pellicola cinematografica
periodo storico: 1983
autore: CAMERA DI COMMERCIO produttore, COMUNE DI MILANO produttore, OLMI ERMANNO regista, PEZZOLI GIACOMO produttore, PROVINCIA DI MILANO produttore, REGIONE LOMBARDIA produttore, TRANSWORLDFILM produttore
geolocalizzazione: Milano
Il documentario è stato prodotto con il concorso del Comune di Milano, della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e della Camera di Commercio all'interno della serie "Capitali culturali d'Europa". Il regista Ermanno Olmi con questo docufilm immortala una giornata milanese tipica con i suoi impegni quotidiani, rappresentando sia il lato dinamico e produttivo della città, trai centri commerciali e fast-food, sia le problematiche tipiche relative al lavoro, casa, vivibilità. Ci mostra il teatro della Scala, la Rinascente, i club dei quartieri alti ma anche immagini dei quartieri popolari, dei senzatetto e degli innamorati che passeggiano nei parchi e nelle strade della città. Le pellicole originali sono conservate presso la Fondazione Cineteca Italiana, sono state riversate su supporto digitale e analogico per la divulgazione e le copie sono attualmente nell'Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia.
Testo a stampa - monografia
periodo storico: 1934
autore: Amministrazione provinciale
geolocalizzazione: Milano
edita dall’Amministrazione Provinciale nel 1934 e stampata dallo Stabilimento tipografico dell’Ospedale Psichiatrico di Mombello. Riporta notizie su ognuno dei 248 comuni della provincia di Milano e rappresenta una fonte iconografica di grande interesse per le numerose fotografie in bianco e nero scattate appositamente per l’edizione.
Testo a stampa - monografia
periodo storico: 1923
autore: Amedeo Giannini
geolocalizzazione: Milano
Il capitolo III riporta il discorso rivolto agli operai delle acciaierie Lombarde, fatto a Milano il 5 dicembre 1922; il capitolo XV il discorso ai ciechi in guerra del 29 marzo 1923; il capitolo XVI riporta le dichiarazioni sull'espansione Italiana nel mondo del 2 aprile 1923. All’inizio il fascismo si chiamava sansepolcrismo, da piazza San Sepolcro a Milano, dove sorgeva il Circolo dell’Alleanza Industriale nel quale Benito Mussolini il 23 marzo 1919 pronunciò un discorso sui principi di fondazione dei Fasci Italiani di Combattimento. L’evento fu anticipato da diversi manifesti pubblicati su Il Popolo d’Italia , tra cui quello del 9 marzo che diceva: “Il 23 marzo sarà creato l'”antipartito” sorgeranno cioè i Fasci di Combattimento, che faranno fronte contro due pericoli: quello misoneista di destra e quello distruttivo di sinistra”.
Il Popolo il giorno successivo riportò i tre punti fondanti del movimento esposti dal Duce nel “Programma di San Sepolcro”: « I. L’adunata del 23 marzo rivolge il suo primo saluto e il suo memore e reverente pensiero ai figli d’Italia che sono caduti per la grandezza della Patria e per la libertà del Mondo, ai mutilati e invalidi, a tutti i combattenti, agli ex prigionieri che compirono il loro dovere, e si dichiara pronta a sostenere energicamente le rivendicazioni d’ordine materiale e morale che saran propugnate dalle associazioni dei combattenti, II. L’adunata del 23 marzo dichiara di opporsi all’imperialismo degli altri popoli a danno dell’Italia e all’eventuale imperialismo italiano a danno di altri popoli; accetta il postulato supremo della Società delle Nazioni e presuppone l’integrazione di ognuna di esse, integrazione che per quanto riguarda l’Italia deve realizzarsi sulle Alpi e sull’Adriatico colla rivendicazione e annessione di Fiume e della Dalmazia. III. L’adunata del 23 marzo impegna i fascisti a sabotare con tutti i mezzi le candidature dei neutralisti di tutti i partiti » Il 6 giugno 1919 sempre il Popolo d’Italia pubblicò il Manifesto dei Fasci Italiani di Combattimento e il Sansepolcrismo divenne Fascismo.
Video, documentario
periodo storico: 1943
autore: ARANCIO LUCIANO regista, BERTONI GUIDO LORENZO operatore video, RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA - SEDE REGIONALE PER LA LOMBARDIA produttore, REGIONE LOMBARDIA produttore, SANTUCCI LUIGI montaggio
geolocalizzazione: Milano
Gli effetti del bombardamento aereo su Milano, nell'agosto del 1943, rievocati da Teodoro Celli in un'intervista curata dal giornalista Enzo Biagi. I ricordi di Celli: il bombardamento visto da Castano Primo, il viaggio verso Milano, l'incontro con gli sfollati, le vie e le piazze distrutte e arse dal fuoco. Immagini di repertorio: la Galleria, i portici di Piazza Duomo, il Teatro della Scala. L'angoscia che colse Teodoro Celli nel vedere distrutto il Teatro alla Scala. Cenno alla ricostruzione del Teatro. Immagini di repertorio: la riapertura del Teatro alla Scala nel '46 con un cenno diretto da Arturo Toscanini.
Video, documentario
periodo storico: 1967
autore: LOCONSOLO SILVESTRE ricercatore
geolocalizzazione: Milano
Pellicola muta. Manifestazione del 1 maggio piazza Duomo a Milano, 1967. Sfilata corteo lavoratori con striscioni, la banda, persone in auto e lambretta. Il sindacato è un'organizzazione di lavoratori di una specifica o più categorie; la sua funzione è di curare e difendere gli interessi economici e professionali degli associati. Le prime aggregazioni sociali in tal senso furono le Società di Mutuo Soccorso e si diffusero a livello nazionale a partire dalla fine del 1800, soprattutto nel Nord. Il Congresso annuale delle Società di Mutuo Soccorso del 1877, che voleva istituire l’assistenza sanitaria gratuita e un deposito per i sussidi di disoccupazione, malattia, infortunio o decesso per i lavoratori, fu l’evento cardine che diede il via alle associazioni; scopi secondari del congresso, poi ripresi dai sindacti, erano anche l'assistenza morale, l'istruzione e l'educazione.
Nel 1886 nacque a Milano la Federazione Nazionale delle Cooperative: questo passaggio segnò una svolta per il movimento operaio.
FOTOGRAFIA / REPORTAGE
periodo storico: da 1945 a 1990
autore: LOCONSOLO SILVESTRE fotografo
geolocalizzazione: Milano
Il 1 Maggio è la festa internazionale di tutti i lavoratori, rappresenta la lotta operaia per affermare il diritto di migliorare la propria condizione.
"Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire": motto coniato in Australia nel 1855, e condiviso da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. I sindacati riuscirono da organizzare i lavoratori a livello nazionale ed internazionale, e presero vita moti di rivendicazioni generali; di conseguenza venne scelto il primo Maggio come giorno in cui tutti i lavoratori assieme avrebbero scioperato per affermare la propria autonomia e indipendenza.
DOCUMENTARIO
periodo storico: 1965
autore: LOCONSOLO SILVESTRE ricercatore
geolocalizzazione: (MI) Sesto San Giovanni
Pellicola muta. Riprese dalla fine di viale Monza di Milano, con cartello stradale "Sesto San Giovanni" e ingresso della metropolitana, insegna MM Metropolitana Milanese. Cartello appeso ad un palo "Fiom-Cgil una nuova politica per le aziende dello stato. Nazionalizzare la Breda!". Diversi cartelli appesi citano: " Fiom - Cgil 20mila milioni intascati in 5 anni dal padronato sestese. Loro paghino la crisi", "Fiom-Cgil si attivino tutte le riforme necessarie per garantire la piena occupazione", "No! ai licenziamenti - salario garantito - la crisi la paghino i padroni" "Uniti per impedire al padronato di portare il Paese alla rovina", "Chiediamo l'intervento del governo per assicurare il lavoro a tutti". Nel vivo della ripresa economica crescono anche le lotte operaie; la mobilitazione riguarda soprattutto gli sbocchi contrattuali e la statuizione di diritti individuali e sindacali in fabbrica. I sindacati, legati assieme dalla battaglia per l’autonomia, fanno fronte comune. Il decennio si apre con la lotta dei dipendenti nel settore elettromeccanico a Milano, e per la prima volta gli studenti si uniscono ai cortei operai che sfilano per le strade della città. Famoso l’evento del “Natale in piazza” del 1960, con gli operai che occupano Piazza Duomo.
FOTOGRAFIA / REPORTAGE
periodo storico: da 1945 a 1990
autore: LOCONSOLO SILVESTRE fotografo
geolocalizzazione: Milano
Negli anni Sessanta la lotta operaia si coordina con le varie realtà e si allarga su tutto il territorio nazionale. L’epicentro è è la Lombardia, soprattutto la città di Milano nella quale c’è la sede nazionale della Fim. Le lotte sindacali operaie iniziarono a partire dall'autunno del 1969 in Italia: la mobilitazione aveva come interesse il rinnovo dei contratti triennali collettivi di lavoro, soprattutto quelli dei metalmeccanici; da questo movimento sociale è nato lo "Statuto dei lavoratori". Le rivendicazioni salariali spontanee nelle fabbriche andarono ad unirsi con le agitazioni studentesche per il diritto allo studio per tutte le classi sociali. Gli scioperi, le occupazioni, la coordinazione delle varie classi unite da una nuova coscienza politica e partecipativa, permisero nel tempo di ottenere conquiste sociali di rilievo, tra le quali il riconoscimento dello Statuto dei lavoratori, costringendo lo Stato ad emettere normative specifiche in difesa dei lavoratori.
Audio
periodo storico: 1982
autore: FEDERAZIONE ORATORI MILANESI informatore
geolocalizzazione: Milano
Nel rito ambrosiano il periodo quaresimale inizia con la prima domenica di Quaresima. L'ultimo giorno di Carnevale è il sabato, quattro giorni dopo rispetto al martedì grasso in cui termina il Carnevale celebrato secondo il rito romano. Tralasciando ciò che recita la tradizione legata a Sant’Ambrogio, questa particolarità dello slittamento temporale di quattro giorni viene attribuita anche al prolungarsi di guerre, carestie o pestilenze; altra ipotesi è che sia dovuta alla transizione dal calendario giuliano al calendario gregoriano nel 1582. In realtà è relativa semplicemente al dettame cattolico dei 40 giorni di carestia, che era il computo originale della Quaresima in tutti i riti.
FOTOGRAFIA / REPORTAGE
periodo storico: 1982
autore: Scifo Vito, Scianna Ferdinando, Lunel Gloria
geolocalizzazione: Milano
Monografia, testo a stampa
periodo storico: 1975
autore: Carlo Romussi
geolocalizzazione: Milano
Carlo Romussi (Milano, 10 dicembre 1847 - Milano, 2 marzo 1913) è stato un avvocato, giornalista e politico italiano. Studioso della storia milanese, su cui scrisse alcune opere, collaborò stabilmente come capocronista al quotidiano Il Secolo, fino a diventarne direttore dal 1896 al 1909.
Nel 1898 fu arrestato durante i tumulti del 6-9 maggio con l'accusa di reato d'opinione. Venne rimesso in libertà dopo un anno, il 3 giugno 1899, grazie all'indulto. Esponente del riformismo milanese, accettò di presentarsi alle elezioni nel collegio elettorale che era stato di Felice Cavallotti. Fu eletto Deputato del Regno d'Italia nel 1904 e rimase alla Camera fino alla morte. In quest’opera propone un catalogo descrittivo dei monumenti milanesi, corredato di illustrazioni artistiche e storiche.
Monografia, materiale grafico
periodo storico: 1800 - 1926
autori: Ignoto, Rupp Ladislaus, Carbonati Antonio
geolocalizzazione: Milano
I lavori per l’edificazione del Duomo di Milano iniziarono nel 1386, periodo di massimo splendore per lo stile architettonico gotico; l’amministrazione decise di erigerlo sulle antiche fondamenta delle basiliche di Santa Maria Maggiore e di Santa Tecla, i cui resti, oltre quelli del Battistero di San Giovanni alle Fonti, sono rimasti visibili nell’Area Archeologica.
Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano, diede dunque impulso alla Veneranda Fabbrica del Duomo, per finalizzare i lavori di progettazione e costruzione della Cattedrale. Volle impiegare il marmo di Candoglia per la costruzione, operando una vera rivoluzione di stile che rese necessaria la ricerca di ingegneri, architetti, scultori e lapicidi nei cantieri di cattedrali di mezza Europa. Ne nacque uno spazio dedicato allo scambio di idee di maestranze diverse, che resero il Duomo la più europea tra le cattedrali gotiche.
Dato il susseguirsi di architetti e ingegneri a capo dei lavori, è impossibile risalire alla paternità del progetto. La costruzione iniziò dall’abside, decorato da magnifiche vetrate, per poi proseguire con il transetto e le prime campate delle navate. Il 16 ottobre 1418, Papa Martino V consacrò l’altare maggiore. Sul finire del ‘400 i più grandi architetti e artisti del tempo, tra cui Leonardo da Vinci, parteciparono alla progettazione del tiburio.
Carlo Borromeo (arcivescovo di Milano dal 1564 al 1584) e il suo successore Federigo Borromeo (arcivescovo dal 1595 al 1631) ispirarono i loro interventi sul Duomo all’architettura e dell’arredo ecclesiastico della Roma papale, dando una nuova visione agli interni; sotto il loro arcivescovato vennero costruiti il presbiterio, gli altari laterali, la cripta, il battistero e il pavimento. Restano tutt’oggi famosi I Quadroni di San Carlo ed il coro ligneo, esempi e testimonianze di questa prolifica epoca. Alla fine del Cinquecento iniziò il progetto della facciata del Tempio: si stabilirono le fondamenta per la costruzione di un nuovo prospetto poiché la prima gettata era più avanti rispetto alla collocazione originaria dell’antica facciata di Santa Maria Maggiore. Come altre sezioni della Cattedrale, anche la realizzazione di un progetto definitivo per la facciata si avrà solo dopo lunga concertazione, alla fine del Settecento.
Tra XVII e XVIII sec, il tiburio e la guglia furono completati, e nel 1774 si posizionò la madonnina. Nel corso dell’800, in occasione dell’ incoronazione di Napoleone Bonaparte a Re d’Italia, fu completata la facciata; i lavori proseguirono con l’opera di decorazione, costruendo le guglie sulle coperture e montando le vetrate istoriate dipinte a smalto. Nel ‘900 cominciarono gli scavi archeologici e si provvide al montaggio delle porte.
Nella seconda metà del XX secolo è stato effettuato un restauro strutturale e conservativo di alcune parti del Duomo: negli anni ‘60 e ‘70 la Fabbrica operò sulla Guglia Maggiore all’esterno e sui piloni del Tiburio all’interno; negli anni ‘90 il restauro invece interessò l'abside, la facciata e nuovamente la Guglia Maggiore; nel 2016 sono intervenuti sul Tiburio e sulla cupola.
Monografia, testo a stampa
periodo storico: 1892, 1906
autore: R. Accademia delle belle arti di Milano, R. Pinacoteca di Brera
geolocalizzazione: Milano
La Pinacoteca di Brera è stata fondata nel 1809, sebbene già esistesse una collezione di opere nel 1776, e ampliata successivamente con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti allo scopo di costituire una collezione di opere destinate alla formazione didattica.
Quando Milano fu fatta capitale Napoleone trasformò la collezione in un museo, per esporre dipinti pregevoli presi dai territori conquistati. Brera quindi non nasce da una collezione privata dell’aristocrazia, ma è stata voluta per ragioni di Stato. Dai primi anni dell’Ottocento, con la soppressione di molti ordini religiosi, vi confluirono i dipinti requisiti da chiese e conventi lombardi e altre opere sottratte a dipartimenti del Regno Italico. Questo spiega la significativa presenza di quadri a tema religioso e conferisce al museo una connotazione particolare, data la diversa natura delle successive acquisizioni.
Nel secondo catalogo viene presentata la raccolta di opere presenti in Brera nel primo ‘900. Ovviamente non corrisponde più alla situazione attuale, poiché la Pinacoteca rinnova periodicamente le sale; al momento ha riallestito le opere dal XIII al XIX sec., ed ora sta provvedendo a trasformare le sale relative ai dipinti del XX sec. Le collezioni sono aperte al pubblico secondo diverse progetti e percorsi. I dipinti del ‘900 sono attualmente in deposito all’interno della Pinacoteca, in un ambiente protetto, visibili attraverso delle pareti vetrate; si tratta di una ventina di opere vengono presentate periodicamente a rotazione così da dare la stessa visibilità a tutti i pezzi della collezione.
Monografia, testo a stampa
periodo storico: 1789
autore: Giuseppe Piermarini
geolocalizzazione: Milano
Gli elementi architettonici che caratterizzano il Teatro La Scala sono il timpano, le paraste e le semicolonne. L’impronta architettonica è stata pensata per essere funzionale, con portico e terrazza aggettanti e con l’ emiciclo interno che agevola la diffusione sonora. A livello stilistico, la struttura è stata pensata per risultare sobria.
La facciata principale è la parte del teatro che dalla costruzione è stata lasciata quasi intatta; sono stati aggiunti successivamente solo i corpi laterali terrazzati. L'aspetto più innovativo del progetto all’epoca consiste nella galleria che funge da accompagnamento verso l’ingresso del teatro, pensata per permettere di arrivare in carrozza e ritrovarsi subito al coperto. I piani sono facilmente individuabili a causa dei cornicioni e del diverso rivestimento murario che varia per ognuno. Al piano terreno e al mezzanino vi sono sette arcate cieche intonacate di chiaro. Originariamente gli accessi erano solo i due nelle arcate laterali della galleria; gli altri, oggi utilizzabili, erano in realtà ampie finestre. Sopra la galleria è stato costruito un terrazzo a parapetto decorato con motivi ripresi dalle semicolonne al primo piano. in corrispondenza della galleria è stato eretto un timpano decorato a bassorilievo che rappresenta l'allegoria de Il carro del Sole inseguito dalla Notte. I materiali prescelti per la costruzione sono il granito di Baveno, l'arenaria e la pietra Gallina. L'architetto disegnò la facciata in maniera che risultasse visibile per la visione di scorcio, poiché la strada nella quale è stata costruita La Scala in origine era molto stretta. La visione frontale completa è successiva ai lavori di ristrutturazione e di apertura della piazza del 1857.
Monografia, musica a stampa
periodo storico: 1883
autore: Paolo Giorza
geolocalizzazione: Milano
Paolo Giorza (Milano, 11 novembre 1832 – Seattle, 4 maggio 1914) produsse oltre 40 spartiti tra cui vari valzer. Nel 1858 scrisse La bella Gigogin, canzone che salì alla ribalta durante la Seconda guerra di indipendenza: venne eseguita presso il teatro Carcano di Milano per il Capodanno 1859 e divenne simbolo dei bersaglieri italiani. Altre sue opere famose sono l’opera lirica Il Console di Milano, che riprende un episodio di storia lombarda; L’ Inno alla guerra, su richiesta di Garibaldi; La capanna dello zio Tom. Girò per il mondo fino ad arrivare in Australia, dove ebbe successo tanto che oggi è considerato, insieme ad Isaac Nathan, il più significativo musicista locale del XIX sec.
Questo valzer per pianoforte fu composto e dedicato al Conte Giulio Belinzaghi, Senatore e all’epoca sindaco di Milano.
Monografia, cartografia a stampa
periodo storico: 1814
autore: Touring club Italia
geolocalizzazione: Milano
Mappa assai dettagliata della Lombardia. Scala grafica in miglia geografiche di 60 al grado. Il territorio rappresentato si estende da Lugano a Piacenza e da Borgo Sesia, ad ovest, al Lago d'Iseo a est. Rara.
Fotografia aerea
autore: Terzaghi
geolocalizzazione: Milano
Gran parte delle fotografie aeree che riguardano il territorio regionale sono pubblicate in formato digitale sul Geoportale della Lombardia, dove possono essere visualizzate. L'Infrastruttura per l’Informazione Territoriale (IIT) di Regione Lombardia mette anche a disposizione un archivio di serie complete di fotografie aeree, solo in formato cartaceo (non digitale).
Monografia
periodo storico: 1895
autore: Rimini, G. B. - principale - XXVII Congresso degli alpinisti italiani in Milano
geolocalizzazione: Bergamo
Soggetto: Lombardia - Valtellina - Carte geografiche - Sec. 19 - Svizzera - Engadina. Itinerari delle escursioni consigliate.
Monografia, testo a stampa
periodo storico: 1926
autore: Cesare Solari (Baiardo)
geolocalizzazione: Milano
Milano, aprile 1919: i Fasci di Combattimento sono appena nati, e già devono far fronte a un'ondata di scioperi e di agitazioni che l'autorità dello Stato non è in grado di contenere. Questi fatti e quelli che ne seguiranno sono qui narrati da un protagonista. Gli Arditi che avevano combattuto nelle trincee, una eroica guerra di montagna, dovettero adeguarsi ad adottare tattiche differenti da utilizzare nei sempre più numerosi scontri di piazza contro i "rossi". Incominciarono così ad organizzarsi, associarsi e ad agire, in tutta Italia, a cominciare da Milano dove tra l'Associazione Arditi e il Fascismo fu stretto un patto d'onore e di sangue che, dopo l'avventura fiumana, darà vita alla Marcia sull'asse Milano-Roma. Dedicato a Benito Mussolini, l’opera vuole essere un elogio alla figura del soldato e squadrista fascista. Diviso in quattro capitoli, il primo e l’ultimo presentano un esame filosofico e storico del pensiero fascista; i due centrali riportano la storia milanese del valore ardito durante la rivoluzione fascista.