Nodo - L'assedio e la caduta di Venezia
Storia
L'assedio e la caduta di Venezia
Progetto: Confini
L’insurrezione di Venezia e di Milano avevano segnato l’inizio della I Guerra d’indipendenza e l’atto finale della guerra fu la resa della città lagunare, il 22 agosto del 1849, dopo un lungo assedio che lasciò Venezia prostrata. La caduta della città, vinta dal colera e dall’incessante bombardamento dell’artiglieria e dei palloni aerostatici armati dagli austriaci con bombe incendiarie, suscitò un’enorme reazione tra le fila dei patrioti: la Repubblica era risorta ed era stata dilaniata nel giro di poco più di un anno e con lei le speranze di tanti che avevano confidato di strapparla al dominio austriaco. La resistenza di Venezia fu davvero eroica, nel giugno del 1849 i veneziani riuscirono addirittura a difendere la fortezza di Brondolo (a difesa della parte meridionale della Laguna all’altezza della foce del Brenta). Un documento manoscritto coevo mostra le fortificazioni che nel 1849 sulla linea del Brenta rappresentarono l’ultimo baluardo della difesa dei veneziani assediati.
La musica coeva registrò le emozioni che l’assedio e la resa di Venezia aveva suscitato e ci sono state lasciati tanti testi e partiture che ci richiamano a quegli eventi, celebre tra tutte O Venezia che sei la più bella entrata nei repertori dei più illustri interpreti di musica popolare.La Caduta di Venezia muove dalle parole del poeta e patriota Arnaldo Fusinato (Schio, 25 novembre 1817 – Roma, 28 dicembre 1888). Nella sua poesia, e nel testo della composizione qui presentata troviamo un verso ripetuto al termine di alcune strofe che un celebre musicista ha citato e reinterpretato nel 1981: “ ― Il morbo infuria... / Il pan ci manca... / Sul ponte sventola / Bandiera bianca!”.
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IMMAGINI
Opere di difesa e di assedio degl'Italiani ed Austriaci costruite nel 1849 sul Brenta
PENTAGRAMMI
Caduta di Venezia / Parole di Fusinato ; [musica di] Girolamo Forini