FORMEZ
Scheda organizzazioneCodice meccanografico: 9876543210
Preside: Mark docente Sacco
Sito web: -
Codice meccanografico: 9876543210
Preside: Mark docente Sacco
Sito web: -
Percorso didattico elaborato dai docenti e dagli studenti dell’Istituto “G. Marconi” Gorgonzola (MI) Liceo scientifico - Tecnico Industriale nell'ambito dell'attività di co-progettazione del progetto "Valorizzazione di documenti digitali di Biblioteche e Archivi lombardi attraverso lo sviluppo di competenze per la costruzione di nuovi percorsi didattici". Attraverso una particolare ricerca del contesto storico e delle opere di Lucio Fontana (Rosario, 1899 – Comabbio, 1968) è possibile esplorare il mondo di un pittore e di uno scultore che è stato il fondatore del movimento Spazialista.
Nascita – 19 febbraio 1899, Rosario (Argentina); morte – 7 settembre 1928, Comabbio. Pittore, ceramista e scultore con il Manifesto Blanco pose le basi del movimento spazialista.
Movimento dell’astrattismo che si sviluppa a inizio ‘900 si tratta di opere pittoriche o plastiche che esulano dalla rappresentazione di oggetti reali, utilizzano un linguaggio visuale, con lo scopo di creare una composizione con indipendenza dalle referenze visuali nel mondo reale.
Movimento che rifiuta l’immagine naturalista e si affida alla luce e il suono con il vuoto spaziale.
Frequentava artisti che gravitavano nella galleria de Il Milione, tra cui Lucio Fontana.
Interessato alla materia, considerato il contrario di Fontana: “specchio” di Fontana.
Trasferì lo studio in via Pepe (Milano) nei seminterrati “luminosissimi”, in cui vi erano studi di artisti, tra cui di Lucio Fontana.
1965 – Appartiene alla serie dei Tagli (iniziata nel 1958), le definisce come un’affermazione di spiritualità. Citazione “quando mi siedo di fronte ad uno dei miei tagli vedo la vastità del presente e del futuro”.
Con un gesto semplice e violento sfonda la tela e va oltre il confine del campo pittorico. Quest’opera mette in discussione la bidimensionalità dello spazio pittorico, mostrandoci che è solo una superficie in cui ogni rappresentazione è virtuale e illusoria.
Tecnica – gesso colorato; Dimensioni – 121 x 92 x 70. Raffigura lo schermidore Ciro Garratti, che vincerà la medaglia d’oro nel fioretto a squadre a Berlino 1936. Iconografia – figura d’atleta vista frontalmente seduta su roccia. Con le braccia stringe la gamba sinistra mentre la destra è piegata. La figura è di colore azzurro.