Nodo - I confini e l'arte
Arti
I confini e l'arte
La tutela dei beni artistici quando i confini nazionali cambiano
Progetto: Confini
L’Impero Austro-Ungarico aveva affidato nel 1850 ad una Commissione il compito di tutelare i beni artistici del Trentino; questa Commissione non aveva veri e propri mezzi o poteri per esercitare un ruolo operativo, ma piuttosto di consulenza e soprattutto svolgeva un ruolo “diplomatico” dal momento che l’istituzione della Central Commission zur Erforschung und Erhaltung der Baudenkmale era stata una “concessione” a tutela della cultura dei diversi popoli che componevano l’Impero da parte del governo centrale austriaco. L’annessione del Trentino all’Italia dopo la Prima Guerra mondiale attribuì al Regno d’Italia la tutela su quel patrimonio artistico; il Ministero dell’istruzione inviò sul campo Giuseppe Gerola (1877-1938) come direttore di quello che all’epoca fu denominato Ufficio di Antichità e Belle Arti di Trento ed in seguito Soprintendenza. Gerola, nato da una famiglia di origini Roveretane, era un insigne storico e aveva già dimostrato uno spiccato interesse per la tutela del patrimonio trentino dichiarando l’importanza di un censimento delle opere d’arte e dei monumenti di questa regione e della restituzione delle opere requisite dall’Austria (cfr. http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/7272/849074%E2%80%931192025.pdf?sequence=2) Questo documento rappresenta il frutto del lavoro dei funzionari inviati in Trentino dal Ministero nel 1918 per censire il patrimonio artistico riconquistato all’Italia.
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