Nodo - Gerarca fascista assaggia il cibo cucinato per i soldati
Storia
Gerarca fascista assaggia il cibo cucinato per i soldati
Fazioli Ernesto fotografo
Progetto: Alimentazione
Durante la Seconda guerra mondiale, le ristrettezze interessavano l’alimentazione come tutti gli aspetti della vita. Le privazioni e le rinunce forzate erano all’ordine del giorno, in un’epoca comunque contraddistinta da un regime alimentare ben lontano dagli stili di vita contemporanei. Ecco come mangiavano i civili e i partigiani in Italia, in attesa della Liberazione. Prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, l’alimentazione degli italiani aveva già iniziato a peggiorare. Nei primi anni Trenta i problemi partono dalla base della piramide nutrizionale, cioè dal pane. Nonostante gli sforzi del Regime fascista, che aveva avviato la cosiddetta “Battaglia del grano”, la produttività agricola rimane scarsa, specialmente al Sud. La farina di grano non è per tutti e l’uso di surrogati, come le farine d’orzo e di lenticchie, è piuttosto diffuso. I prezzi di pasta e pane bianco sono alti, non a caso la propaganda fascista ne scredita il consumo a favore del riso. Ovviamente durante la Seconda guerra mondiale l’alimentazione variava in base alle località, alle consuetudini regionali e alla vita in città o in campagna. La carne, tuttavia, presenziava in pochi pasti nell’arco della settimana, mentre era consistente il consumo di legumi e patate, e in seconda battuta anche quello di ortaggi. Negli anni che hanno preceduto la Seconda guerra mondiale, quindi, l’alimentazione era nutrizionalmente più simile a quella dei secoli passati che a quella contemporanea.
FAZIOLI ERNESTOCremona1942II guerra mondialeDocumenti attualmente selezionati per il progetto
IMMAGINI
Autori: Fazioli Ernesto fotografo